La battaglia culturale e metapolitica parte dall’Irpinia, in un clima di entusiasmo e convinzione. Sulla scia delle direttive proposte dal movimento “Il Mondo al Contrario”, Sabino Morano ha costituito il proprio Team, già operativo da qualche settimana. In molti hanno aderito all’iniziativa di Morano, avendo conferito allo stesso Morano il ruolo di team leader del folto gruppo di uomini e donne pronti a propagandare e ad affermare le idee del generale Roberto Vannacci, neo eletto vicesegretario nazionale della Lega. Il team, come da regolamento, è stato dedicato a Giambattista Vico, il più grande pensatore italiano e padre della “Scienza Nuova”. Vico visse in una Napoli variopinta, in cui cercava di calare l’ideale nel reale o, come egli disse, «la repubblica di Platone nella feccia di Romolo». La sua era una visione ciclica di storia, ove regnava l’idea della Provvidenza che agisce nel mondo e nel tempo, soccorre l’umanità e guida gli uomini anche a loro insaputa. Egli non riusciva a immaginare una società che non si fondasse sulla famiglia e sul suo riconoscimento simbolico: tutte le nazioni «hanno qualche religione, tutte contraggono matrimoni solenni; tutte seppelliscono i loro morti». Ma il culto dei morti, l’educazione religiosa e le nozze ruotano intorno alla famiglia, centro dell’universo carnale e spirituale della società, comunità inestirpabile e rifugio estremo, per la quale Vico è pronto a umiliarsi e a sacrificarsi, a mettere da parte ogni orgoglio e superbia.
