Montefredane (AV) – Un uomo di 53 anni è stato tratto in salvo dopo aver minacciato di lanciarsi dalla finestra della propria abitazione, situata al quarto piano di uno stabile in Via Generale Rotondi, ad Avellino. L’intervento decisivo è avvenuto grazie all’azione coordinata degli agenti della Questura di Avellino e, in particolare, del Sottufficiale Michele Alvino, originario di Montefredane.
Il fatto è stato reso noto dal sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, che ha dichiarato: «Esprimo profondo orgoglio per il nostro concittadino il Sottufficiale Michele Alvino, Agente della Questura di Avellino, per l’atto di straordinaria professionalità, coraggio e abnegazione dimostrato in occasione del drammatico evento verificatosi in Via Generale Rotondi. Un uomo di 53 anni, in un momento di disperazione, si era sporto a cavalcioni dalla finestra della propria abitazione, situata al quarto piano di uno stabile, minacciando di gettarsi nel vuoto. Momenti di terrore e concitazione che avrebbero potuto trasformarsi in tragedia se non fosse stato per l’intervento provvidenziale degli Agenti della Questura di Avellino e, in particolare, del nostro concittadino Michele Alvino. Con lucidità, sangue freddo e una spiccata sensibilità umana, il Sottufficiale Alvino è riuscito, insieme ai colleghi, a entrare nell’appartamento e a raggiungere l’uomo, instaurando con lui un dialogo delicato e risolutivo. Con gesto deciso e tempestivo, ha poi tratto in salvo il cittadino, rianimandolo e sottraendolo a morte certa e affidandolo alle cure dei sanitari. Il poliziotto Alvino ha dimostrato valore con un’azione che va ben oltre il semplice adempimento del dovere: Michele Alvino ha incarnato in quell’attimo il senso più autentico del servizio allo Stato, dimostrando come dietro la divisa batta un cuore capace di ascoltare, comprendere e proteggere la vita umana. Alla sua famiglia, ai colleghi e a tutta la comunità, giunga il nostro orgoglio per un gesto che fa onore non solo alla Polizia di Stato, ma all’intera comunità di Montefredane. Grazie, Michele, per averci ricordato che, anche nei momenti più bui, la speranza può indossare una divisa e tendere la mano».
