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Airoma: tutti dobbiamo vigilare per preservare l’Irpinia dalle infiltrazioni criminali

AVELLINO-“Ho accolto con grande piacere e interesse l’affermazione di Gianni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia, il quale ha espresso la sua intenzione di riaprire il caso in questione. Spero vivamente che ciò possa avvenire. È evidente che ci sono difficoltà inerenti a tutti i cold case quando vengono riaperti, ma ritengo sia nostro dovere farlo per questo servitore dello Stato, un coraggioso servitore dello Stato, e per i suoi familiari. È un obbligo almeno tentare.” In occasione della cerimonia di consegna del premio “Pasquale Campanello”, giunto alla settima edizione e ricevuto da Libera, il Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, non poteva non iniziare dalla vicenda giudiziaria legata all’omicidio del sovrintendente della Polizia Penitenziaria avvenuto 32 anni fa a Mercogliano. Il magistrato ha anche affermato con certezza che “quando Melillo esprime una dichiarazione lo fa in modo serio. Lo conosco bene e credo che questa sia la sua reale intenzione. Naturalmente da parte nostra, da parte mia c’è piena disponibilità a fare quanto è possibile. Riconosciamo le difficoltà nell’affrontare un caso così datato.” Il Procuratore ha ribadito il suo impegno “a fare tutto il possibile per proteggere questa terra dalle infiltrazioni camorristiche. La storia deve insegnarci molto riguardo a questa regione. Quanti pensavano all’epoca che questo territorio fosse immune da infiltrazioni camorristiche? Eppure così non era. È accaduto una volta e potrebbe ripetersi; non dobbiamo sottovalutare alcun segnale. Nulla deve essere trascurato.” In merito agli ultimi eventi di cronaca, gli agguati avvenuti a Rione Mazzini e Atripalda, Airoma ha precisato: “Non sono in condizioni di affermare se si tratti di segnali di una effervescenza camorristica; altrimenti avrei già inviato gli atti alla Direzione Distrettuale Antimafia. Tuttavia, si tratta sicuramente di segnali da non sottovalutare. La storia ci insegna che il territorio irpino è sempre stato oggetto delle mire della camorra; vi sono zone tradizionali come il Vallo di Lauro e la Valle Caudina, ma anche la città di Avellino ha suscitato interesse.”

Scritto da Redazione

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