in

Alto Calore, la protesta dei sindaci contro gli aumenti: “No a rincari insostenibili

È in corso l’assemblea dell’Alto Calore dedicata all’aumento delle tariffe idriche. Sul tavolo della discussione sono giunte diverse mozioni, tra cui quella sottoscritta dai sindaci che si dichiarano contrari a tale incremento. Di seguito pubblichiamo il documento che sarà sottoposto a votazione al termine dell’assemblea.

IL DOCUMENTO DEI SINDACI CHE SI OPPONGONO ALL’AUMENTO DELLE TARIFFE

I sottoscritti Sindaci, a nome dei Comuni soci di Alto Calore Servizi S.p.A., con riferimento al deliberato dell’EIC – Ente Idrico Campano, sede di Avellino – del 7 agosto 2025, che ha determinato l’aumento delle tariffe idriche,

Premesso che sono pienamente consapevoli che l’attuale crisi di Alto Calore, culminata nell’omologa del concordato preventivo, non sia imputabile alle gestioni più recenti, ma sia il risultato di anni di negligenze e amministrazioni quantomeno inadeguate; ritengono tuttavia che, in questa fase, la ricerca di responsabilità pregresse non sia utile né opportuna, anche in quanto i Sindaci hanno più volte deliberato, con senso di responsabilità, per garantire la continuità dell’attività di Alto Calore S.p.A.
È comunque evidente che gli errori del passato, commessi a danno e all’insaputa dei cittadini, non debbano oggi gravare ulteriormente sugli stessi attraverso nuove penalizzazioni: un aumento sproporzionato delle tariffe ricadrebbe esclusivamente sugli utenti, imponendo loro responsabilità non proprie e penalizzando ingiustamente le comunità locali;

Considerato che la crisi finanziaria di Alto Calore sta già pesando sulle nostre comunità, con continue interruzioni del servizio idrico comunicate dalla società, soprattutto nel periodo estivo, provocando gravissimi disagi a utenze domestiche, commerciali e industriali; i principi di efficienza, efficacia ed economicità propri del Servizio Idrico Integrato e sanciti dalla legge regionale n. 15/2015 risultano attualmente ampiamente disattesi; sebbene l’attuale management stia compiendo significativi sforzi in termini di economicità, non si può affermare lo stesso riguardo a efficienza ed efficacia del servizio. In questo contesto, un consistente incremento delle tariffe appare del tutto ingiustificato, inopportuno, se non addirittura immorale e lesivo dei diritti dei cittadini;

Rilevato che nessuna discussione preventiva è stata avviata circa l’aumento tariffario prima della riunione EIC di Avellino del 7 agosto 2025; né il bilancio 2024, né la relazione sulla gestione, né la proposta di concordato preventivo e relativo decreto di omologa, né il piano industriale 2023 contengono riferimenti a incrementi tariffari delle entità annunciate.
Le previsioni dei documenti societari prevedevano al massimo modesti adeguamenti (3,5%) legati inizialmente all’aumento dei costi energetici del 2022 (cfr. nota integrativa al bilancio e proposta di piano concordatario) e, successivamente, alla copertura parziale degli investimenti da realizzare (cfr. integrazione al piano industriale di giugno 2023); non certamente gli aumenti previsti dal deliberato EIC del 7 agosto, pari a: 9,94% nel 2025, 9,93% nel 2026 e 15,97% nel 2027.
Un rincaro così abnorme renderebbe ancora più difficoltosa la riscossione dei crediti, già identificata negli stessi documenti di Alto Calore come una delle principali cause della crisi finanziaria del gestore, aggravando la morosità e riducendo la capacità di incasso della società, con effetti contrari rispetto a quelli auspicati;

Non risponde al vero che l’approvazione del bilancio 2024 abbia comportato il consenso degli enti soci agli aumenti tariffari decisi dall’EIC il 7 agosto 2025; allo stesso modo, l’approvazione del concordato preventivo non ha implicato condivisione dell’aumento tariffario oggi proposto; tantomeno la continuità delle attività di Alto Calore e la corretta esecuzione delle condizioni del concordato preventivo omologato dal Tribunale di Avellino dipendono da tali incrementi, basandosi piuttosto su altri presupposti (trasferimenti regionali, efficientamento energetico, gestione crediti, investimenti sulle reti, ecc.);

In virtù di quanto sopra esposto, gli scriventi amministratori chiedono l’immediata modifica della delibera del 7 agosto 2025, eliminando gli incrementi tariffari sproporzionati e dannosi per i cittadini, previa convocazione di un’assemblea dei soci di Alto Calore con potere deliberativo.
Si propone di limitare eventuali adeguamenti entro il 3,5%, come già previsto nell’aggiornamento del piano industriale del giugno 2023 e valutato positivamente dal Tribunale in sede di omologa.
In subordine, si richiede l’attuazione della legge regionale n. 15/2015 con l’introduzione della tariffa unica, quale strumento virtuoso di perequazione che non penalizzi ulteriormente le comunità irpine.
Si suggerisce infine di estendere il periodo di esecuzione del concordato oltre il 2027, in armonia con la durata dell’affidamento del servizio idrico integrato, per garantire stabilità e sostenibilità gestionale.

Scritto da Redazione

US Avellino, cambio nello staff Tecnico