Laura Nargi ha tenuto il suo ultimo comizio. Nargi, già parte dell’amministrazione uscente come vicesindaco, ha promosso una campagna centrata sulla continuità e sulle sfide ancora da affrontare. Nonostante le accuse di associazione a delinquere per la turbativa d’asta insieme all’ex sindaco, ha risposto con fermezza alle critiche, rimproverando il PD per decenni di malagestione che, secondo lei, hanno portato Avellino al limite del dissesto finanziario. Con il sostegno del Fatto Civico di Rino Genovese e delle liste di Livio Appetito e Angelo Antonio D’Agostino, Nargi incrocia le dita per un risultato che confermi il suo impegno per una Avellino più sicura e sostenibile; ricca di eventi, cultura e turismo.
“Il vostro amore mi ha protetto dal fango. Il mio concorrente le ha provate tutte, arrivando perfino a chiamare chiunque. Ha chiamato la Schlein, ha chiamato Conte. Io ho avuto bisogno soltanto del sostegno della mia gente. Non si può tornare indietro di trent’anni. Io sono una donna forte, determinata, appassionata. L’ho dimostrato in questa campagna elettorale contro tutto e contro tutti”, è l’ultimo appello che la candidata sindaco del Comune di Avellino ha rivolto ai suoi elettori. “Adesso dobbiamo andare avanti insieme, per un’Avellino ancora più viva, vivibile, innovativa, inclusiva, verde. Ma anche risanamento dei conti, rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e decoro urbano, identità, futuro, inclusione sociale attraverso il potenziamento di servizi per famiglie, anziani e persone con fragilità. E ancora uguaglianza, vivibilità, crescita del commercio locale e innovazione e… il nuovo stadio. Vi chiedo di prendere la matita: domenica e lunedì disegneremo insieme l’Avellino del futuro, l’Avellino di domani. Io sarò la sindaca di domani.

