Si riporta la nota di Roberto Montefusco, Segretario provinciale Sinistra Italiana.
Quanto deliberato dall’Ente Idrico Campano per gli utenti serviti da Alto Calore, con l’aumento di circa il trenta per cento delle tariffe in tre anni, è un fatto grave ed inaccettabile. Un ulteriore fardello che peserà sui cittadini in una congiuntura economica già estremamente difficile. E’ stato evidenziato in più sedi che Alto Calore imponeva già da tempo tariffe elevatissime, a fronte di un servizio del tutto inadeguato, a fronte della vergogna di comunità che vivono da anni il disagio della interruzione del servizio stesso. Massa debitoria, sprechi, reti colabrodo, assenza di un disegno di rilancio complessivo dell’Ente, sul piano finanziario e dell’ efficienza. Questo quadro, difficilmente contestabile, è in realtà funzionale all’antico disegno di privatizzazione del servizio idrico nella nostra provincia. Si demolisce la gestione pubblica per scivolare progressivamente verso altri modelli gestionali. Va detto con chiarezza che il costo del concordato in corso non può essere scaricato sui cittadini. Va detto con chiarezza che è un paradosso inaccettabile che una provincia come la nostra, che è il primo bacino imbrifero del Mezzogiorno, debba pagare un prezzo così elevato per il servizio idrico. Occorre in ogni modo salvare e rilanciare la formula della gestione pubblica. Ma la risposta non può essere quella dei modello gestionale di questi anni, con la vecchia amministrazione Ciarcia travolta da vicende giudiziarie e dall’ombra di una pesante questione morale, ed una nuova gestione che non si è caratterizzata nè per discontinuità, nè per capacità manageriali, sebbene “sostenuta” e “salutata” da pezzi del sistema politico irpino. Da tempo diciamo che per Alto Calore è necessaria una discussione rifondativa. Anche lo scellerato aumento delle tariffe è la prova di quanto costi alla comunità irpina l’averla elusa in questi anni.
