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Avellino, Bellizzi replica alle accuse: “Il commissario non è un ostacolo ai fondi”

Avellino – Il consigliere comunale di minoranza, Antonio Bellizzi, è intervenuto con una nota pubblica per chiarire il ruolo del commissario prefettizio alla luce delle recenti polemiche sulla gestione amministrativa del Comune di Avellino. Le sue dichiarazioni arrivano nel pieno di un acceso confronto politico e istituzionale, che coinvolge l’attuale esecutivo guidato dalla vice sindaca Laura Nargi e dall’ex sindaco Gianluca Festa.

«Giusto per fare chiarezza e per fornire qualche riferimento normativo preciso – ha dichiarato Bellizzi – la figura del commissario prefettizio, nel nostro ordinamento giuridico, è prevista dall’articolo 141 del d.lgs. 2000 n. 267 (Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali). Si tratta di un organo monocratico di amministrazione straordinaria del Comune. In virtù del decreto che lo nomina, può, di fatto, compiere atti di ordinaria e di straordinaria amministrazione, questo perché riunisce su di sé i poteri di sindaco, giunta e consiglio comunale».

Secondo il consigliere, attribuire a questa figura eventuali responsabilità nella perdita di risorse pubbliche rappresenterebbe un’errata lettura normativa e una strumentalizzazione politica. «Dunque, è un errore di interpretazione, oserei dire, in mala fede, affermare che questa figura possa essere la causa della “perdita di fondi”. Sentir dire ciò da chi i fondi li ha davvero fatti perdere alla città, mi sembra paradossale nonché un’ultima disperata misura per tutelare i propri interessi e la propria “poltrona”», ha aggiunto.

Bellizzi ha inoltre ricordato precedenti esperienze amministrative cittadine con commissari prefettizi, definendole «in maniera ineccepibile e trasparente». E conclude: «Ora come ora, questa è l’unica alternativa all’immobilismo e ai giochi di potere del governo “Nargi-Festa”».

Scritto da Redazione

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