AVELLINO — A dodici mesi dall’insediamento dell’attuale amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Laura Nargi, il consigliere di minoranza Antonio Bellizzi torna a far sentire la propria voce con dichiarazioni che non lasciano spazio a interpretazioni. In una nota diffusa pubblicamente, Bellizzi traccia un bilancio fortemente critico dell’operato della maggioranza, accusandola di immobilismo e disorganizzazione.
«In questa farsa che la sindaca e i consiglieri di maggioranza continuano a propinarci pur di non ammettere pubblicamente la propria incapacità amministrativa – afferma Bellizzi – la ciliegina sulla torta probabilmente è rappresentata dalla stessa Laura Nargi, che ha addirittura il coraggio di affermare che un anno di commissariamento ‘bloccherebbe la città’».
Una valutazione che il consigliere definisce “audace”, soprattutto alla luce di quanto, a suo dire, è stato realizzato nell’ultimo anno. «Tutto ciò che si è riusciti a concretizzare – prosegue – è stato un Natale tutt’altro che indimenticabile, un concerto improvvisato per il 14 giugno, la perdita di finanziamenti destinati alla riqualificazione e alla costruzione di impianti sportivi. Per non parlare della totale assenza di servizi sociali, dello ‘spettacolo’ indegno di una maggioranza che è la peggiore nemica di sé stessa, del cambiamento ‘pilotato’ di tre giunte».
Bellizzi punta il dito anche sulla gestione della viabilità cittadina: «Anche parlando di strade, ciò a cui si assiste è lo scenario di interi viali letteralmente e malamente ‘rattoppati’, perfino in centro città. E sto citando solo una minima parte delle questioni ancora neanche minimamente discusse».
Il consigliere conclude con un interrogativo rivolto idealmente alla maggioranza e all’intera cittadinanza: «Quindi quanto potrà peggiorare la situazione con l’intervento di un commissario? Possiamo finalmente finirla con questa ‘guerra delle poltrone’ e cominciare a ragionare con autentico spirito di servizio? Perché, onestamente, non basteranno ‘anema e core’ per rispondere a una città che piange».
