«Chiamata in causa a vario titolo da alcune testate giornalistiche della provincia di Avellino e, inopinatamente, anche da qualche esponente politico di formazione professionale garantista per un chiarimento pubblico sulla mia posizione, quale avellinese, vicesindaco nella passata gestione amministrativa e soprattutto sindaco appena eletto dalla maggioranza dei cittadini della nostra comunità, non intendo sottrarmi».
E’ quanto dichiara il sindaco di Avellino, Laura Nargi. «Prima di tutto, a beneficio di una corretta informazione, mi preme sottolineare la mia totale estraneità ai fatti contestati nell’ultimo e più recente filone di inchiesta condotto dalla Procura di Avellino. Vicende – continua il sindaco – di cui apprendo dalla stampa ed in relazione alle quali non può non valere il sacrosanto principio costituzionale per il quale si è colpevoli soltanto dopo sentenza passata in giudicato.
Come ho più volte evidenziato nel corso di interviste e di interventi pubblici, considero valori quali la legalità e la trasparenza amministrativa precondizioni irrinunciabili dell’agire politico – evidenzia Nargi. E lo dimostrerò concretamente nel corso di questo mandato.
Nel merito, la continuità amministrativa intesa quale strumento per il completamento dei progetti avviati dalle amministrazioni precedenti, per l’efficiente erogazione dei servizi pubblici o la realizzazione delle opere in corso, è dovere di ciascun amministratore, di ogni colore o credo politico. Non un optional. Nel metodo, voglio ribadirlo con forza, la mia Amministrazione realizzerà convintamente quel progetto che ho già avuto modo di definire “rivoluzione gentile”, di cui l’ente oggi ha bisogno: soprattutto per garantire la piena partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, nel rispetto delle norme e dei regolamenti a cui ogni attività politica va doverosamente improntata. Su questo – assicura il sindaco Nargi – sarò assolutamente intransigente».
