Ad Avellino, si è svolta una conferenza stampa che, pur nella sua sobrietà, ha inteso trasmettere un messaggio chiaro e inequivocabile: “Avanti Campania” non è un’iniziativa temporanea, bensì un progetto destinato a radicarsi profondamente nella politica regionale, con ambizioni che travalicano i confini della Campania stessa.
Alla conferenza hanno preso parte il segretario nazionale del Partito Socialista Italiano (PSI), Enzo Maraio, e i rappresentanti locali Michele Tarantino e Raimondo Pasquino.
La lista, che si presenta sotto il simbolo storico del PSI, ha scelto come candidato alla presidenza Roberto Fico, chiamato a raccogliere la sfida di guidare il centrosinistra verso un rinnovamento autentico, che non si risolva in mere promesse, ma che sia capace di incarnare un cambiamento profondo e duraturo.
Fico, almeno a parole, si propone come il volto di una sintesi tra tradizioni politiche che, pur distinte, non sono inconciliabili: socialismo, cattolicesimo democratico e civismo.
I candidati che rappresenteranno la provincia di Avellino nelle prossime elezioni regionali sono: Elena Salvatore, Rita Pellecchia, Marcello Graziosi e Antonio Gesualdo.
Ad aprire gli interventi è stato Enzo Maraio, che ha subito evidenziato il carattere innovativo e ambizioso del progetto: “L’Irpinia sarà il cuore del laboratorio politico del nostro progetto ‘Avanti’. Qui, più che altrove, sentiamo forte il richiamo alla grande tradizione del cattolicesimo democratico, che oggi deve unirsi con le culture socialiste e riformiste per costruire insieme una nuova stagione di impegno civile e politico”.
Maraio ha proseguito sottolineando l’importanza di riportare le grandi tradizioni nella politica attuale: “Vogliamo riportare quelle grandi tradizioni nel futuro, tornare alla grammatica della politica vera, in una terra che ha sempre dato del ‘tu’ alla politica, perché l’ha vissuta con passione, partecipazione e senso comunitario. Con straordinari interpreti, con storie diverse dalla mia ma che, con la mia, hanno fatto di questo Paese la quinta potenza mondiale. Penso ai De Mita, ai Maccanico, ai Mancini, ai Bianco, ai Sullo, ai miei amici Pasquino e Gargani”.
Il segretario nazionale ha inoltre ribadito la concretezza della sfida politica, incentrata sui temi reali e sullo sviluppo del territorio: “Grandi storie che in questa parte del campo trovano cittadinanza. Non è un caso se oggi chi ha fallito, e penso ai Festa, alle Nargi, sta a destra. Da questa parte del campo, invece, si apre la sfida: una sfida che deve planare sui temi reali e concreti — la scuola e la sanità pubblica, la rivoluzione green e digitale, il rilancio del grande distretto conciario di Solofra, la valorizzazione delle aree interne”.
“Da Avellino deve partire un messaggio chiaro: l’Irpinia torna protagonista, laboratorio di futuro e di buona politica”.
Raimondo Pasquino, segretario regionale del CDU, ha preso la parola sottolineando il valore della continuità e dell’innovazione, e il legame con il mondo cattolico democratico: “Questa sinergia nasce anzitutto dalla condivisione dei valori fondamentali. I principi che esprimiamo, così come quelli dei socialisti, sono da sempre molto affini”, ha dichiarato Pasquino, evidenziando l’evoluzione del rapporto politico nel tempo e l’importanza di dare spazio ai giovani impegnati.
Pasquino ha inoltre evidenziato come le elezioni regionali del 2025 rappresentino una vera e propria “svolta” per il centrosinistra campano, dopo anni di leadership logora: “Mi aspetto innanzitutto un risultato politico che rispecchi il nostro impegno. Oggi il centrosinistra è unito in tutte le battaglie future. Non abbiamo nulla da rivendicare, se non il fatto che, come ha sottolineato lei, ci siamo finalmente liberati di una conduzione troppo personalistica”, ha concluso, alludendo esplicitamente alla lunga dominazione di De Luca.

